lunedì 29 agosto 2011

Black Hand Gang (di Pat Kelleher)



Black Hand Gang

Di Pat Kelleher

Edizioni Abbadon Books

336 pagine, 7.99 Sterline

(recensione inedita)




Sinossi


Grande Guerra, fronte delle Somme. Un battaglione di fanti inglesi, comprensivo di un aereo da ricognizione e di un tank sperimentale, incappa in un incredibile e inspiegabile fenomeno fisico che lo catapulta in un mondo alieno e sconosciuto.

Tra vegetazione selvaggia, predatori famelici e una razza senziente di insettoidi, i soldati di Sua Maestà si troveranno sottoposti a una serie di durissime prove di sopravvivenza, cercando al contempo di capire dove sono finiti e se c'è un modo di tornare a casa.

Senza dimenticare che tra gli ufficiali del battaglione si nasconde un oscuro praticante di magia nera che vede in tutto ciò un'occasione imperdibile per incrementare le sue conoscenze delle arti oscure...


Commento


Alieni versus fanti inglesi della Grande Guerra: round uno.

Questa potrebbe essere la descrizione minimale eppure azzeccata di Black Hand Gang, primo volume della saga No man's world, scritta da Pat Kelleher. Quelli bravi la definiscono una saga di planetary romance, ma sfido molti di voi a spiegare cosa significa. Per scendere a un livello meno accademico direi che siamo dalle parti della fantascienza retrò – quella coi bug eyed monsters – e il dieselpunk. Della prima abbiamo (appunto) i mostri: alieni, brutti, cattivi e affamati. Del dieselpunk non mancano invece i riferimenti storici e “bullonari”, compresi i tanto amati lanciafiamme, i tank e i primi aerei da caccia, che vennero utilizzati per la prima volta a livello industriale durante la WW1.


Kelleher è un narratore molto lineare, dotato di uno stile scorrevole e pulito, senza fronzoli particolari, in grado di dosare il giusto infodump (soprattutto a inizio romanzo) e di caratterizzare il mondo alieno in modo riuscito e godibilissimo.

Black Hand Gang contiene alcuni stereotipi della fantascienza militare, ma non li lascia mai andare a inutili machismi o a gratuite trovate da soldatino eroico tutto patria e cameratismo. Il punto di vista narrativo è bipolare. Quello primario appartiene al soldato semplice Tommy Atkins, un personaggio forse un tantino monocorde ma non eccessivamente stereotipato. Quello secondario è invece affidato all'antieroe del libro, nonché la figura più azzeccata del medesimo, vale a dire il tenente Gilbert Jeffries, praticamente di magia nera e depositario di segreti oscuri che l'autore ci rivela con la dovuta cautela.

La curiosità che balza subito all'occhio degli esperti è il modo in cui il battaglione inglese viene teletrasportato in massa su un mondo alieno, evento che ricorda molto quello che si trova nelle primissime pagine de La Legione Perduta di Harry Turtledove, primo capitolo di una saga fantasy famosissima, Videssos.

A parte questo dettaglio Black Hand Gang è un libro di piacevolissimo intrattenimento, fantascienza e avventura saldate in un romanzo che regala qualche ora di assoluto divertimento. Roba che sugli scaffali italiani dedicati alla sci-fi non vediamo da anni, visto e considerato che volumi come questi vengono snobbati dai nostri amati signori editori.

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