martedì 20 novembre 2012

Supergod (di Warren Ellis e Garrie Gastonny)



Supergod

di Warren Ellis e Garrie Gastonny

Edizioni BD

156 pagine a colori, 13 euro










 Sinossi

La Guerra fredda non è mai finita. La corsa agli armamenti è salita di livello, dal nucleare al superumano. È questa la nuova frontiera: esseri creati per proteggere una nazione con la consapevolezza e la noncuranza di implacabili divinità. Qual è il destino dell'uomo, quando i suoi dei camminano sulla Terra?

Commento

La breve quarta di copertina riportata qui sopra non rende sufficiente onore a un ottimo fumetto supereroistico dai toni apocalittici e orrorifici. Warren Ellis dà di nuovo eccellente prova di sé e, in tandem con Garrie Gastonny, ci regala questa storia autoconclusiva – pubblicata nel 2009 negli States – riassunta in un unico, solido albo pubblicato da Edizioni BD.
Molti i temi che ricorrono nelle 156 pagine della graphic novel. Cerchiamo di analizzarle con ordine.

Innanzitutto c'è un mondo ucronico. Durante la Seconda Guerra Mondiale le varie potenze, in primis il Regno Unito, hanno avviato dei programmi segreti per costruire i superuomini che avrebbero garantito loro la supremazia sul resto del mondo. Dalla fine degli anni '30 in poi ciascuna potenza, anche quelle emergenti, hanno tentato di dar vita a un “Messia” in grado di combattere per la patria e per il bene supremo della nazione.
Le sperimentazioni tentate coprono diversi campi scientifici, diversi a seconda dell'epoca e del paese a cui fanno riferimento. Si va dal biopotenziamento, alla cibernetica, alla fisica quantistica. Senza dimenticare robotica, irradiazione nucleare, potenziamento neurale e altre discipline ancora.

Peccato solo che fabbricare divinità si è rivelata ben presto un'arma a doppio taglio. Il mondo lo ha capito quando Krishna, il supereroe creato dall'India, ha preso troppo alla lettera la sua direttiva primaria di “ripulire il paese e migliorarne le condizioni vitali”. Un fraintendimento che ha provocato uno sterminio di massa, una guerra nucleare con Pakistan e una serie di cataclismi atti a depurare il subcontinente indiano da inquinamento e malattie.

Krishna è la scintilla che fa scoppiare l'incendio. Visto ciò che è accaduto in India, tutte le altre potenze dotate di superuomini tentano a turno di utilizzarli per sconfiggere il Dio artificiale creato dagli scienziati di Nuova Delhi. L'intento non è certo quello umanitario, bensì di pura e semplice supremazia: chi sconfiggerà la creatura che ha devastato la penisola indiana dimostrerà al mondo che ha il potere per dominare le altre potenze.
Però i superuomini non ragionano come i normali, meschini mortali. Così si innesca tra loro una guerra che prescinde ogni misero calcolo politico. Ed è una guerra fatta di armi viventi col potere di rielaborare la realtà, di uccidire migliaia di persone con un solo gesto, o addirittura con un pensiero.
Chiunque uscirà vittorioso da questa battaglia lo farà a discapito della Terra, letteralmente devastata dallo scontro tra divinità.

Ellis e Gastonny tratteggiano uno scenario fantapolitico cupo e disperato, dando vita a supereroi per una volta del tutto alieni a noi esseri umani. Non sono né buoni né malvagi: la loro natura superiore li rende semplicemente estranei al nostro modo di ragionare.
È così che assiastiamo alle apocalittiche azioni di alcuni tra i più affascinanti e orribili “super” mai partoriti nel mondo del fumetto.
Abbiamo Morrigan Lugus, la creatura metà uomo e metà fungo, nata dalla fusione tra tre astronauti inglesi lanciati in un volo sperimentale a fine anni '30.
C'è Malak, “l'angelo” creato dagli scienziati iraniani per agire come un essere celestiale, con lo scopo di punire gli infedeli.
C'è Jerry Craven, il top gun americano riportato indietro dalla morte dopo un costosissimo esperimento di biocibernetica, ma convinto di vivere in paradiso.
E ancora, abbiamo Maitreya, l'essere quantico fabbricato nella Repubblica Popolare Cinese, in grado di manipolare la materia organica col pensiero, capace di fondere corpi umani per dar vita a enormi mostri chthuloidi.
Che dire di Dajjal, il super-essere costruito in Iraq, in grado di vivere contemporaneamente su linee temporali differenti? O di Perun, il letale guerriero russo, concepito come un'arma vivente assoluta?

Supergod è un'opera visionaria e godibilissima, che non rinuncia nemmeno a porre qualche inquietante interrogativo: arriveremo mai a fabbricare delle “divinità”? E, se mai impareremo a farlo, sarà forse l'inizio della nostra fine?

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