martedì 21 gennaio 2014

Pixel (di Andrea Viscusi)


Pixel

di Andrea Viscusi

eBook autoprodotto

33 pagine, 0,89 euro








Sinossi

Fin da quando ha conosciuto all'università l'eccentrico Glauco Salmone, Massimo Simi è rimasto ossessionato dall'idea che il mondo in cui viviamo possa essere solo una simulazione. Per questo, conclusi gli studi, ha avviato un Progetto per scoprire i confini dell'universo. Ma quando Glauco si ripresenta dopo anni di assenza, nemmeno questo sembra poter risolvere il problema.

Commento

L'idea che l'umanità intera non sia altro che un'elaborata simulazione, una sorta di immenso videogame gestito da entità di gran lunga superiori a noi, non è così originale come sembra di primo acchito. 
Basta pensare alla saga di Matrix - tanto per citare dei film che tutti conoscono - che si basa proprio sul filosofico dilemma "cos'è la realtà? Quanto di essa possiamo percepire?"

Da questo presupposto Andrea Viscusi, bravo e giovane autore italiano di fantascienza, elabora questo racconto lungo, Pixel, disponibile sul Kindle Store al prezzo minimo sindacale.
L'idea della storia è proprio quella esposta nella breve sinossi: due amici, Glauco (una sorta di super-geek) e Massimo, vivono da anni col sospetto, più o meno scherzoso, che la nostra realtà non sia altro che una sorta di super-simulazione realizzata e "giocata" da ignoti.
Dopo sei anni di allontanamento reciproco, Glauco si rifà vivo asserendo di aver finalmente trovato le prove che questa loro teoria è vera, solo che le prove che dimostrano la medesima sono ben diverse da quelle di cui loro due parlavano ai tempi dell'università.

Racconto veloce ma ficcante, in cui Viscusi scomoda dei principi di fisica quantistica (per una volta con cognizione di causa, e non citando concetti a casaccio), Pixel si rivela una lettura piacevole e non banale, anche se forse eccessivamente breve.
L'idea alla base della trama non sarà - come dicevamo - originalissima, ma è pur sempre un concetto interessante, che fa viaggiare la mente e l'immaginazione.

Questa è la fantascienza che mi piace.
Bravo Andrea.

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