lunedì 13 ottobre 2014

Colei che Canta (di Alessandro Vicenzi)


Colei che canta (Storie dello Spadaccino vol. 2)

di Alessandro Vicenzi

Ebook autoprodotto

56 pagine, 1,00 euro

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Sinossi

In una Vienna che ancora porta i segni dell'assedio turco del 1529, lo Spadaccino è costretto a fidarsi di una donna misteriosa per salvarsi dall'orrore di una presenza che minaccia la sua vita e la sua anima. 

Un racconto di orrore e avventura nel cuore della vecchia Europa.

Commento

Il bello nello scoprire validi autori che si autoproducono è constatare che molti di loro utilizzano - con sapienza e disinvoltura - il formato delle novelette (banalmente: racconti lunghi), da tempo immemore ghettizzato dall'editoria nostrana.
Come se non bastasse ci sono scirttori che propongono storie di generi che, a sentire certi "esperti", non hanno più mercato. Come per esempio lo Sword and Sorcery. Alessandro Vicenzi è uno di questi.

Colei che Canta è un racconto che fa venire subito alla mente il Solomon Kane di howardiana memoria. Il protagonista, Lorenzo lo Spadaccino (genovese, dal passato misterioso quanto basta), è a sua volta una sorta di Kane, ma molto più guascone e ruffiano.
Il contesto in cui si muove in questo racconto è quello della Vienna appena scampata all'assedio turco. In una città semidistrutta si aggirano strani individui. Non tutti sono completamente umani. Colei che Canta, per esempio, non lo è. Così come non lo è la strega che Lorenzo incontra per caso in una bettola.

Il racconto in questione è un mix di fantasy e orrore, con agganci a tutta una possibile serie di sviluppi di un personaggio che è senz'altro affascinante. Nella scrittura di Vicenzi c'è un disegno, un quadro più ampio (e tutto da dipingere) rispetto a quello che si può vedere nelle pagine di Colei che Canta. Il bello è che ciò non inficia la bontà dell'ebook in questione, che potete tranquillamente considerare autoconclusivo.

Bello lo stile di scrittura, gradevole la caratterizzazione di personaggi primari e secondari.
In una parola: promosso.



1 commento:

  1. Grazie della recensione!
    Tra l'altro "Legittima difesa", dalla citazione di Allen, era il titolo della mia rubrica di recensioni :)

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